Orecchio - Francesco Leprino

Francesco Leprino
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Francesco Leprino
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Francesco Leprino
L'orecchio del mercante
Riflessioni intorno alla musica nel mercato della comunicazione

Prefazione di Gillo Dorfles

EurArte, Edizioni Musicali e Discografiche
Stampato nel mese di novembre 2003, 192 pagine
Indice

Prefazione
Premessa [ leggi ]
I. Performance o simulazione: quale modello di ascolto musicale? (1991)
II. Lo spazio musicale... alter ego del tempo. Appunti elogiativi per uno spazio inesistente (1994)
III. Una critica del giudizio in musica. Obiettività e affettività nella valutazione dell'opera originale (1996) [ leggi ]
IV. La drammaturgia ipertestuale di un medium ritrovato: radiofilm, piccolo esercizio critico per un nuovo teatro virtuale (1995)
V. Suoni e immagini in movimento: il cinema come arte plastica. Riflessioni sul rapporto fra musica applicata, musica contemporanea e cinema (1995)
VI. Dal palcoscenico operistico allo schermo cinematografico: presenze verdiane nel cinema. (2001)
VII. Computer Music: algoritmo del futuro o escamotage per il presente? (1993-1995)
VIII.Virtuosismi e forme virtuali per l'interprete di oggi. Playing with Schumann's, Debussy's, Stockhausen's Keyboards (1997)
IX. L'arte di sfiorare. Ovvero: l'ironia nella musica (1990) [ leggi ]
X. Dinamica e psicopatologia dei colpi di tosse nelle sale da concerto. Ovvero: il disagio del silenzio nella civiltà contemporanea (1991) [ leggi ]
XI. L'utopia dell'educazione musicale permanente (1994-96)
XII. La comunicazione globale e l'orecchio individuale. Effetti perversi del comfort dell'ascolto (1998) [ leggi ]
XIII. Cloni e campioni: dalle memorie collettive alle memorie di massa (2002) [ leggi ]
XIV. Il combattimento tra Febo e Pan. Categorie di cultura alta e cultura bassa in ambito musicale (1989-2001) [ leggi ]
Hanno scritto

[…] Spero che, anche dai brevi cenni di questa mia nota, possa risultare chiara l’importanza del libro di Leprino. Importanza che non è tale solo per gli ammonimenti didattici, sociologici, di costume, e per la ricchezza di esempi forniti, ma anche per il fatto di aver finalmente offerto un panorama linguistico della musica del nostro tempo che tenesse giustamente conto non solo delle opere elitarie della grande tradizione contemporanea (Boulez, Scelsi, Berio, Ligeti…), ma anche della imponente e non sempre deteriore musica elettronica e “di consumo”, aprendo così uno spiraglio alla comprensione estetica e fenomenologica dei nuovi universi sonori resi possibili dal rock e dal Live electronics, forse giustamente osteggiati da alcuni, ma anche comprensibilmente idolatrati dai più. [dalla prefazione di Gillo Dorfles]

[...] Francesco Leprino, da anni strenuo difensore del proprio diritto di dire ciò ch'egli pensa... gà il titolo ci attrae... Leprino s'incammina su un terreno sgradevole, ma inevitabile: ci mostra un'infinità di procedure d'individuazione e di giudizio, svela i penosi trucchi concettuali e linguistici... Leprino coglie la musica in flagrante nel momento in cui essa comincia a essere altro da sè: una cosa... Ogni pagina di Leprino ci colpisce per la dovizia d'informazione e per l'originalità dell'argomentare; a ogni pagina vorremmo applaudire... Leprino osserva ciò che quasi nessuno, fra i colti e raffinati ma "correct" sociologi della musica, osa osservare... questo libro da combattimento (artiglieria pesante) [...] [Quirino Principe, Il Sole 24Ore]


[...] Un ampio sguardo sulla musica emerge da questa raccolta di scritti di Leprino… uno sguardo caleidoscopico che riverbera il naturale collocarsi della musica nel punto di incrocio di svariati percorsi culturali ed esperienziali… Forte è la sua tensione etica e quindi polemica, consapevole com’è che occuparsi di musica “colta”, peggio, della cosiddetta “colta contemporanea” significa oggi – sia come compositore, interprete o critico - intraprendere una faticosissima battaglia culturale che “obbliga sempre più a diventare apocalittici o integrati”… Pur senza assumere atteggiamenti sbrigativamente liquidatori (vi è anzi traccia di uno studio approfondito dei generi popular così come delle tendenze sociologicamente più significative nella mappa degli ascolti giovanili e “di massa”) Leprino mette in campo un salutare “scetticismo decostruttivo”… a proposito di quanti spesero leggermente la propria adesione agli happening musicalmente paradossali di Cage, Leprino osserva molto acutamente che “gli stessi non avrebbero accettato da chiunque altro quel tipo di radicalità. Solo Cage poteva essere cageano!”… un interessante e coraggioso scritto intitolato "Una critica del giudizio in musica". In questo scritto il giudizio estetico, compreso quello formulato dai sacerdoti della critica, viene spietatamente ricondotto alla sua matrice di affettività… Guardando invece al rapporto cinema-musica più in generale, la riflessione critica di Leprino anche qui corrode più di un luogo comune…[Sergio Lanza, Spectrum]

Specialista nel rapporto fra musica e immagine, il musicologo Francesco Leprino raccoglie in questo libro una serie di analisi sulla musica del nostro tempo... Grande è l'interesse della parte dedicata al rapporto suono-immagine, rivisitato attraverso inedite prospettive non prive di fertili provocazioni... Quanto al rock, il libro presenta finalmente un'analisi seria e obiettiva del fenomeno [...] [Ermanno Comuzio, Cineforum]

[...] È un testo ricco di toni, di notazioni interessanti anche quando sono solo di raccordo, di inaspettati approfondimenti lungo una discorsività per nulla accademica. Il lavoro di Leprino difficilmente lascia indifferenti, sollecita la discussione e spinge a riformulare argomenti e questioni... Molti dei temi affrontati da Leprino meritano di essere discussi; è questo infatti un libro che si pone all’insegna di una non-desistenza... il libro non ci pare votato alla definizione di posizioni, ma alla loro mobilitazione, non risolve i quesiti, ma li fa risuonare... [...] [Pierluigi Basso, Orfeo nella Rete]

Francesco Leprino... sotto un titolo arguto... pubblica una raccolta di saggi... Affrontano temi “forti” della vita musicale: i mutamenti indotti nella recezione musicale dall’avvento di radio, cinema, informatica; l’evolversi dell’interpretazione musicale e del virtuosismo; il rapporto contraddittorio fra divulgazione ed educazione nella societa di massa... Leprino si muove con una certa disinvoltura su temi invero controversi e si destreggia fra discipline diversissime, Psicologia della percezione, Sociologia, Musicologia, Estetica, Fisica, Pedagogia musicale [...] [Giuseppina La Face Bianconi, Amadeus]
Presentazioni & Recensioni

2 dicembre 2003, ore 22: RadioTre RAI, "Radio Tre Suite", a cura di Oreste Bossini, con la partecipazione di Gillo Dorfles
11 dicembre 2003, ore 18: Amici del Loggione del Teatro Alla Scala, Milano.
[Con la partecipazione di Gillo Dorfles, Salvatore Natoli, Gianni Canova. Arrigo Cappelleti (pianoforte) e Giulio Visibelli (sax alto) eseguono musiche di Bartók]
11 gennaio 2004, Il Sole 24ore, Inserto culturale "Domenica": L'arte di vendere luci e suoni, recensione di Quirino Principe.
23 febbraio 2004, ore 21,30: Radio Popolare, "Rotoclassica", a cura di Claudio Ricordi
1/2004, Spectrum, Rivista di analisi e pedagogia musicale, organo della Società Italiana di Analisi Musicale, recensione di Sergio Lanza
4/2004, Cineforum, mensile di cinema, recensione di Ermanno Comuzio
4/2004, Amadeus, mensile musicale, recensione di Giuseppina La Face Bianconi
4/2004, Orfeo nella Rete, sito WEB, recensione di Pierluigi Basso
16 dicembre 2004, ore 21: Seminario permanente di Filosofia della Musica, a cura di Carlo Serra, presso Galleria Spazio Temporaneo, via Solferino, 56, Milano. Presentazione e relazione sul tema: "La ricezione della musica contemporanea"
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